mercoledì 4 novembre 2015


"Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà. All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso con tutto il loro squallore, da operazioni speculative ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perchè in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore"



Questa è una frase celebre di Peppino Impastato, ripresa anche nel film de "I Cento Passi", frase famosa e più volte celebrata.

Le Egadi le amiamo tutti vero, tutti conosciamo le sue bellezze celebrate fin oltre i suoi confini creati dal mare. Ma allora perchè oggi più che mai vedo questa frase, questa affermazione attuale.

Sono Michele Rallo, consigliere comunale di questo arcipelago. Vivo a Favignana anche se lavoro a Trapani. In questi giorni, anzi da divresi mesi vivo la pressione di un piano di lottizzazione che a breve dovrà essere discusso, e quindi approvato o bocciato dal consiglio o la giunta municipale. Quando si tratta di questioni molto importanti e dove ci sono parecchi milioni di euro in ballo, in politica tutto diventa più liquido e non si sa chi deve fare cosa.

Ma a prescindere di chi deve dare il via o definitivamente bocciare questa SPECULAZIONE immobiliare, l'ennesima sulla già piccina isola di Favignana, non riesco a sopportare e tollerare le pressioni che si sta facendo su questa faccenda, che i consiglieri comunali e o chi per loro riceve per far si che questa ennesima speculazione vi si dia inizio. Caso strano vuole che questa richiesta di lottizzazione venga a depositarsi a pochi giorni dell'iter finale che vede finalmente il Piano Regolatore Generale arrivare a traguardo. Forse sarà perchè il PRG non prevede in quell'area delle lottizzazioni? Questo non lo possiamo sapere, ma la sensazione è questa, altrimenti che motivo ci sarebbe di forzare la mano, di cotanta premura di portare questo punto all'ordine del giorno.

E chi sono queste persone, costruttori rispettabilissimi, grandi professionisti che hanno da sempre cementificato il nostro territorio, costruendo case, palazzi, residence e lottizzando aree che una volta erano spazi verdi, terreni coltivati. Però loro danno da lavorare! Vero, ma a chi? Forse a ditte che provengono da Trapani? O qualche briciola resta anche ai favignanesi?

Pure i palazzoni questi signori ci hanno costruito nel passato, li hanno regalati ai posteri, come i borboni hanno regalato la sagoma del castello di s. Caterina. Quando le soprintendenze erano con gli occhi bendati e oggi tutti ci abbiamo fatto l'abitudine, rassegnati a vedere questi obbrobri di cemento, gabbie per grilli, piene di miracolosi ripetitori per cellulari.

Ma allora forse, mi viene da pensare che le nuove ville saranno fatte per i favignanesi, trasferendosi dal palazzone alle nuove abitazioni più belle, e abbattendo il grattacelo dopo che rimarà  vuoto. No, non credo sia così, i favignanesi rimarranno nella gabbia per grilli con in testa tante belle antenne, e le nuove ville saranno vendute a tanti signori dell'alta borghesia che viene da Palermo, Roma, Milano; quelli si che hanno tanti piccioli, quelli si che se lo meritano.

È vero, questo è il progresso, me lo ero dimenticato. Ma è anche vero che il progresso può essere anche di una malattia, di un cancro. E questo per me è il progresso del cancro cemento, del consumo del suolo e della bellezza di questa isola.

In campagna elettorale avevamo detto mai più speculazioni o lottizzazioni, un piano casa per le giovani coppie residenti, edilizia popolare.

Ma ovviamente sono cose difficili da attuare.

Oggi più che mai ritengo che quella frase scritta da Peppino Impastato negli anni settanta a Cinisi, oggi sia aderente alla contemporaneità che viviamo a Favignana, dove dietro ogni angolo ci sono pronti lupi che utilizzano il territorio, la terra come merce. Una volta i nostri antenati la terra era una risorsa, fonte di vita, essa stessa viva. Una villetta bella per quanto possa essere è fredda è una cosa morta. Riscontriamo nel centro storico decine di cartelli vendesi, l'isola piano piano si spopola dei propri residenti, del proprio bagaglio culturale, ma noi continuiamo a voler costruire a tutti costi, facendo crescere la periferia senza soluzione di continuità.

Io sono parte di una rappresentanza di cittadini, quindi chiedo che vengano prima attuati gli strumenti urbanistici adeguati ad una comunità civile che vuol crescere in maniera sostenibile e e abbiano un prospettiva sociale, non solo privatistica, di rendita immobiliare, di ricchezza dei privati.

Questa ulteriore lottizzazione è un'assalto ai beni comuni, se verrà approvata aprirà le porte a tante altre speculazioni lottizzazioni.

Porto qui l'esempio della Francia, un paese latino come il nostro che ha creato una direttiva ove si è deciso di perennizzare il paesaggio, quello agricolo e naturale, mantenendo un appeal turistico importante.

Io dico no a questa lottizzazione, dico di si alla bellezza.



Michele rallo


1 commento:

  1. Posso dire che il carattere che avete deciso di utilizzare è illeggibile per un miope come me? Avete tante cose belle da dire, da un posto addirittura meraviglioso, perché nascondere tutto dietro un font pensato solo per stupire, utilizzato in corpo 7 (se va bene)? Questo non è neppure un blog dedicato alla comunicazione grafica o alla tipografia digitale, che senso ha?

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